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giovedì 13 giugno 2013

L’informatica negli ambienti sanitari, che sia giunto il momento di iniziare a prenderla sul serio?





Mi si risponderà: “ma noi la prendiamo da sempre sul serio!”



Allora mi piacerebbe sapere come catalogare le seguenti “immagini” che mi rimangono impresse nella memoria di ventennale esperienza di attività in Ospedali e Poliambulatori privati e pubblici:
  
  • La password è scritta sul monitor
  •  Si blocca l’attività in ospedale perché gli utenti non sono in grado di capire il seguente messaggio che appare a video “la password di rete è scaduta, si prega di inserire una nuova password per l’utente XXXX”
  • I pazienti non possono essere chiamati per nome per la legge sulla privacy (poi però i dati con i loro esami ematici sono visibili da chiunque si trovi a passare davanti ad un monitor acceso)
  • Il dischetto con le radiografie ed il referto nessun PC “lo apre”
  • Tutte le prestazioni sono prenotabili dai pazienti “on line” basta che si colleghino al sito, selezionino la prestazione che debbono richiedere ed indichino il numero di telefono a cui saranno richiamati per l’effettiva prenotazione.
  • Lo sportello per le prenotazioni è chiuso perché la stampante è inceppata e stiamo aspettando il tecnico…domani.
  • Abbiamo speso 50.000€ per l’ecografo, non vorremo mica spendere anche 300€ per un contratto di manutenzione?
  • Stiamo facendo fare uno studio su come far “comunicare tra loro” i consulenti che abbiamo incaricato di studiare come far “comunicare tra loro” i software che gestiscono gli apparecchi del laboratorio analisi, che devono comunicare con la cartella clinica informatizzata che però al momento, non funziona.
  • Come si accende il pc, devo premere il tasto sul monitor? 


    Il tecnico informatico:” ecco ora dovrebbe funzionare!”  Il medico: “ah, e cosa era?”
      
     

Questi sono tutti estratti da situazioni reali ed avvenute.

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