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mercoledì 24 aprile 2013

L'informatizzazione dello studio odontoiatrico: anche qui morde la crisi?

Sembrerebbe che le aziende che prima si limitavano a fornire gli studi odontoiatrici di paste e spazzolini, stanno cercando di raschiare il barile anche in settori non di loro stretta competenza.
Per esempio...

La mia più recente tipologia di esperienza molto interessante che abbiamo sviluppato presso alcuni studi medici odontoiatrici è l'informatizzazione dello studio al fine di acquisire su supporto digitale le immagini radiografiche.
Un caso di cui voglio rapidamente riepilogare le caratteristiche principali, ai fini da esempio,è uno studio di Torino, che prima  utilizzava ancora un  locale come camera oscura per lo sviluppo delle lastre, ed era interessato, in quanto stimolato da un fornitore, ad introdurre uno sviluppatore della Durr Ag: Il modello Vistascan plus.


L'azienda italiana che aveva il prodotto a listino, non ne era naturalmente produttrice, aveva sviluppato solo un software di cui allora conoscevo solo le caratteristiche tecniche, "sorriso" ed "immagine" che si interfacciavano con lo strumento. Due prodotti che hanno poi confermato tutti i dubbi iniziali.
A differenza di altri prodotti più piccoli ed eventualmente spostabili da un riunito all'altro, questa tipologia di scanner necessita di un posizionamento in una zona facilmente accessibile da tutte le postazioni di lavoro.
Il medico che mi aveva incaricato di affiancarlo nel progetto si trovava in difficoltà nella scelta per alcuni motivi che potrei riassumere così:
- L'azienda Italiana che forniva tale scanner non presentava dei programmi per la gestione delle immagini particolarmente interessanti. In particolare, a differenza di altri prodotti concorrenti, i programmi erano e sono solo per piattaforma windows
- Non era possibile acquistare solamente l'apparecchiatura, neppure direttamente dal produttore Durr, il quale per il solo mercato italiano, si era impegnato a non distribuire direttamente i suoi prodotti stipulando accordi con le aziende produttrici di consumabili.
- L'azienda non forniva apparentemente alcun supporto per la parte pratica di installazione iniziale (rete, hardware e relativa architettura), semmai inponeva dei limiti assai stringenti sul tempo dedicato all'installazione del programma e dell'apparecchio, per limitare evidentemente al minimo i tempi di installazione di loro stretta competenza.

L'azienda, nel materiale esplicativo, esortava gli studi che si dotavano del loro software + Vistascan di stipurare anche un contratto di manutenzione hardware con un fornitore di loro fiducia.

Nel caso specifico, alla mancanza di un fornitore di fiducia, avevano messo in contatto lo studio con due fornitori che avevano elaborato due soluzioni.
A quel punto ho visionato le soluzioni proposte e, nel primo caso si trattava di un bidone vero e proprio, con macchine probabilmente recuperate da un altro studio, in quanto i processori erano vecchi di almeno 10 anni, nel secondo caso l'hardware proposto, soprattutto lato server, era ridicolo, una sorta di PC assemblato per ragazzini anni '90 e minima sicurezza. esattamente l'opposto di ciò che ci si aspetterebbe da una macchina server, continuità,scalabilità e distribuzione verso i client delle risorse.

Quello che mi ha stupito, recentemente ed in questo caso specifico, è che dovendo dopo due anni circa, ripristinare uno dei pc-portatili del sistema così come lo avevamo strutturato, l'azienda pur con un contratto di manutenzione non ha voluto fornire assistenza per ripristinare una caratteristica particolare che a suo tempo era stata installata su quel portatile, ovvero di fungere da "server" di emergenza, qualora per qualche motivo il server dovesse avere dei problemi. In particolare mi hanno detto che se si fosse fatta fare la riparazione tramite la loro assistenza l'avrebbero fatto, in caso contrario no, seppure in presenza di un contratto di assistenza.
La lettura di questo evento dimostra come le aziende sovradimensionate al primo accenno di calo degli utili sono costrette ad andare ad improvvisarsi in settori dove prima non volevano sporcarsi le mani, approfittando di rendite di posizione grazie a posizioni dominanti ottenute utilizzando la tecnica altrui. In questo caso tedesca.

giovedì 18 aprile 2013

Primo post- scopo di questo blog: raccogliere gli elementi del mio percorso lavorativo nel settore informatico-sanitario

Dopo aver maturato un minimo di esperienza sufficiente ad attivare blogger mi propongo finalmente di dedicare un blog alla mia attività. Non solo perchè è forse la cosa più sensata da fare lavorando in autonomia su progetti che necessitano di essere documentati e successivamente anche presentati a terzi da esempio, ma anche perchè, per fortuna, l'argomento  mi appassiona ancora.

La mia impresa, Info-Team, si ripropone di affiancare e supportare operatori nel settore della sanità (studi medici, Medici di famiglia, studi odontoiatrici, ospedali e poliambulatori) ad organizzarsi utilizzando l'informatica nel migliore dei modi, ottimizzando le procedure ed eliminando le perdite di tempo dovute all'informatizzazione ed enfatizzando i benefici dovuti all'introduzione di procedure informatizzate.



Può sembrare una cosa ovvia, superflua, ma non è così.
Difficilmente mi è capitato di entrare in contatto con operatori (chiamerò così dal medico alla segretaria) pienamente soddisfatti del programma, procedura o tecnologia che stavano utilizzando.

Lavoro ormai da 20 anni nel settore spercifico dell'informatica negli ambienti sanitari e molto spesso la soddisfazione per le ripetute frasi di soddisfazione per un mio intervento "ci hai salvati", "meno male che ci sei tu", "ma non andrai mica via?" è stata rapidamente spazzata successivamente da una tagliente affermazione colta magari mesi dopo e lanciata con noncuranza " qui non funziona mai niente!".

Ed è vero: utilizzare l'informatica in ambito lavorativo ma dedicando risorse minime e tipologie di progettazione amatoriali determinano l'effetto che i sistemi, che comunque sono ormai imprescindibili dall'utilizzo in ambito lavorativo, si possono spesso "piantare" o comunque possono non portare in definitiva al risultato sperato.

Personalmente preferisco sempre partire da un progetto vuoto, un ambiente non informatizzato, con ancora tutta l'analisi da effettuare, piuttosto che dover rincorrere password e procedure farraginose da cui recuperare i dati; ma i desideri sono una cosa, la realtà un'altra.

Quindi qual'è lo scopo di questo primo messaggio?

Presentarmi, dare una prima idea degli argomenti di cui parlerò e soprattutto ribadire il concetto che nell'informatica applicata alla organizzazione di uno studio medico non vi deve essere lo stesso grado di incertezza che contraddistingue l'informatica amatoriale.
I dati devono essere salvaguardati così come i sistemi devono essere periodicamente sottoposti a controlli e non basta un contatto con un call center che operando da remoto risolve il problema sporadico. Sono necessari check-up periodici in sede, documentazione dettagliata delle procedure e un interlocutore "terzo" unico, che possa fare da referente di fiducia tra lo studio medico ed i fornitori di software e servizi di connessione e telecomunicazione.

Di questo me ne occupo io.